Passa ai contenuti principali

Tremotino






 Vi lascio leggere una fiaba che pochi conoscono. Alcuni sapranno il nome di Tremotino grazie alla serie tv Once upon a time, diversa e' la fiaba originale dei Grimm. Questo piccolo demonio mette alla prova una donna, ottenendo per tutto il tempo ciò che vuole. Alla fine pero' la donna si rende conto degli inganni e riesce ad avere la meglio, in una situazione apparentemente disperata. Il male questa volta e' celato in un omino piccolo, innocuo, che si presta a fare favori in cambio di qualche futile oggetto. Ma ciò che appare non e', alla fine troviamo il vero obiettivo! Sara' troppo tardi per sfuggire agli accordi di Tremotino?
Leggete con attenzione e .........

La fiaba dei Grimm

C'era una volta un mugnaio che era povero, ma aveva una bella figlia. Un giorno gli capitò di parlare con il re e gli disse: "Ho una figliola che sa filare l'oro dalla paglia." Al re, cui piaceva l'oro, la cosa piacque, e ordinò che la figlia del mugnaio fosse condotta innanzi a lui.
La condusse in una stanza piena di paglia, le diede il filatoio e l'aspo e disse: "Se in tutta la notte, fino all'alba, non fai di questa paglia oro filato, dovrai morire." Poi la porta fu chiusa ed ella rimase sola. La povera figlia del mugnaio se ne stava là senza sapere come salvarsi, poiché‚ non aveva la minima idea di come filare l'oro dalla paglia; la sua paura crebbe tanto che finì col mettersi a piangere. D'un tratto la porta si aprì ed entrò un omino che disse: "Buona sera, madamigella mugnaia, perché‚ piangi tanto?"
"Ah," rispose la fanciulla, "devo filare l'oro dalla paglia e non sono capace!" Disse l'omino: "Che cosa mi dai, se te la filo io?" - "La mia collana," rispose la fanciulla. L'omino prese la collana, sedette davanti alla rotella e frr, frr, frr tirò il filo tre volte e il fuso era pieno. Poi ne introdusse un altro e frr, frr, frr, tirò il filo tre volte e anche il secondo fuso era pieno; andò avanti così fino al mattino: ed ecco tutta la paglia era filata e tutti i fusi erano pieni d'oro.
Quando il re andò a vedere, si meravigliò e ne fu molto soddisfatto, ma il suo cuore divenne ancora più avido. Così fece condurre la figlia del mugnaio in una stanza molto più grande, piena di paglia, che anche questa volta doveva essere filata in una notte, se aveva cara la vita. La fanciulla non sapeva a che santo votarsi e piangeva; ma all'improvviso si aprì la porta e l'omino entrò dicendo: "Cosa mi dai se ti filo l'oro dalla paglia?"

"L'anello che ho al dito," rispose la fanciulla. L'omino prese l'anello, la ruota cominciò a ronzare e al mattino tutta la paglia si era mutata in oro splendente. A quella vista il re andò in visibilio ma, non ancora sazio, fece condurre la figlia del mugnaio in una terza stanza ancora più grande delle precedenti, piena di paglia, e disse: "Dovrai filare anche questa paglia entro stanotte; se ci riesci sarai la mia sposa." Infatti egli pensava che da nessun'altra parte avrebbe trovato una donna tanto ricca. Quando la fanciulla fu sola, ritornò per la terza volta l'omino e disse: "Che cosa mi dai se ti filo la paglia anche questa volta?" - "Non ho più nulla," rispose la fanciulla. "Allora promettimi," disse l'omino, "quando sarai regina, di darmi il tuo primo bambino." - "Chissà come andrà a finire!" pensò la figlia del mugnaio e, del resto, messa alle strette, non sapeva che altro fare, perciò accordò la sua promessa all'omino che, anche questa volta, le filò l'oro dalla paglia. Quando al mattino venne il re e trovò che tutto era stato fatto secondo i suoi desideri, la sposò; e la bella mugnaia divenne regina.

Dopo un anno diede alla luce un bel maschietto e non si ricordava neanche più dell'omino, quando questi le entrò d'un tratto nella stanza a reclamare ciò che gli era stato promesso. La regina inorridì e gli offrì tutte le ricchezze del regno, purché‚ le lasciasse il bambino; ma l'omino disse: "No, qualcosa di vivo mi è più caro di tutti i tesori del mondo." Allora la regina incominciò a piangere e a lamentarsi, tanto che l'omino s'impietosì e disse: "Ti lascio tre giorni di tempo: se riesci a scoprire come mi chiamo, potrai tenerti il bambino."

La regina passò la notte cercando di ricordare tutti i nomi che mai avesse udito, inviò un messo nelle sue terre a domandare in lungo e in largo, quali altri nomi si potevano trovare. Il giorno seguente, quando venne l'omino, ella cominciò con Gaspare, Melchiorre e Baldassarre e disse tutta una lunga sfilza di nomi, ma ogni volta l'omino diceva: "Non mi chiamo così." Il secondo giorno, ella mandò a chiedere come si chiamasse la gente nei dintorni e propose all'omino i nomi più insoliti e strani quali: Latte di gallina, Coscia di montone, Osso di balena. Ma egli rispondeva sempre: "Non mi chiamo così."

Il terzo giorno tornò il messo e raccontò: "Nuovi nomi non sono riuscito a trovarne, ma ai piedi di un gran monte, alla svolta del bosco, dove la volpe e la lepre si dicono buona notte, vidi una casetta; e davanti alla casetta ardeva un fuoco intorno al quale ballava un omino quanto mai buffo, che gridava, saltellando su di una sola gamba:

"Oggi fo il pane,
la birra domani, e il meglio per me
è aver posdomani il figlio del re.
Nessun lo sa, e questo è il sopraffino,
Ch'io porto il nome di Tremotino!"

All'udire queste parole, la regina si rallegrò e poco dopo quando l'omino entrò e le disse: "Allora, regina, come mi chiamo?" ella da principio domandò: "Ti chiami Corrado?" - "No." - "Ti chiami Enrico?" - "No." - "Ti chiami forse Tremotino?"

"Te l'ha detto il diavolo, te l'ha detto il diavolo!" gridò l'omino; e per la rabbia pestò in terra il piede destro con tanta forza, che sprofondò fino alla cintola; poi, nell'ira, afferrò con le mani il piede sinistro e si squarciò.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dall'Olimpo agli Avengers

Il soprannaturale richiama l'uomo di ogni epoca, è qualcosa di impossibile da cancellare perché scritto nel cuore dell'uomo. Non riguarda solo il mondo dell'infanzia, ma dura per sempre. Ogni epoca ha avuto i suoi super eroi con super poteri : gli dei dell'Olimpo, semidei, druidi, maghe, ecc.... Persino gli imperatori credevano nei super poteri e avevano i loro personali indovini anche oggi alcuni politici credono e consultano persone dette Sensitivi. Sembra impossibile in un'epoca dettata dal ritmo tecnologico e dalla scienza che tutto questo accada. Eppure il sentimento che sussurra un Oltre è il medesimo.  Oggi abbiamo gli Avengers  e la Justice League a dominare il panorama dell'impossibile. Quindi dobbiamo chiederci: cosa rappresentano veramente gli eroi e i super eroi? Siamo portati a pensare che rappresentino una parte di noi, evoluti nell'aspetto e nella tecnologia ma tormentati nelle loro vite sociali. Un esempio lo vediamo in  Ironman, un te...

Le fiabe non hanno il lieto fine

Concludo le riflessioni sulle fiabe con una dichiarazione che sembra contraddire il primo post. Ebbene, alla fine vi devo rivelare un segreto, non tutte le fiabe finiscono con "vissero felici e contenti" così come la vita. I racconti vogliono insegnarci quanto sia difficile la realtà quotidiana e quante insidie nasconda. Le fiabe insegnano la durezza della vita. Così  nelle versioni originali la Sirenetta si dissolve nell'aria senza riuscire a stare con il suo principe, Il Soldatino di Piombo e la Ballerina di Carta finiscono bruciati nel fuoco, I bambini di Hamelin sono rapiti dal pifferaio e non tornano più, ecc....Eppure non bisogna cambiare i finali , perché è vero sia il suggerimento di lottare per le proprie aspirazioni sia il fatto che non sempre si realizzerà il desiderato. Questo non deve scoraggiare, infatti la fiaba ci rivela tra le righe delle sue pagine un'altra grande verità: un Oltre  travalica la vita, nulla si conclude in questa esistenza, il ve...

Il pifferaio di Hamelin: Un fatto reale e misterioso

Fiaba, leggenda o cronaca dell'epoca? I Grimm la riportano come fatto di cronaca e poi la trasformano in fiaba.   Il fatto è ispirato ad una vicenda realmente accaduta nel 1284 ,possiamo trovarla negli archivi storici del comune di Hamelin (Germania). Nell'anno di nostro Signore 1284 ad Hamelin, 130 bambini scomparvero per mano di un pifferaio, nel luogo chiamato Calvario  Cosa accadde a quei bambini? Si dice furono portati via da un uomo vestito da cacciatore che suonando li guidò verso la montagna per poi sparire nel nulla. Una punizione!Poichè il sindaco non volle ricompensare il pifferaio come promesso per aver liberato la citta' dai topi.  Qui scattano le ipotesi sul mistero. Il fatto scritto ma non specificato, descritto ma non comprensibile. Come possono dei bambini essere ipnotizzati da una musica magica e sparire dentro la montagna? Si cercano spiegazioni legate alla realtà:  1. La peste porto' via i bambini 2.Una migrazione di mass...